Opera poco conosciuta, ma di grande impatto.
Considerato il capolavoro di Francesco Cilea(1866-1950), Adriana Lecouvreur fu rappresentata per la prima volta al Teatro Lirico di Milano il 6 novembre 1902, con Enrico Caruso nel ruolo di Maurizio.
La protagonista fu una celebre attrice della Comédie Française, ricordata per la modernità del suo stile di recitazione che la vide primeggiare sulla rivale Madamoiselle Laclos nei primi decenni del XVIII secolo.
La trama racconta dell’amore di Adriana e della principessa Bouillon per lo stesso uomo, il conte di Sassonia Maurizio. Bouillon, appreso che quest’ultimo ha deciso di sposare la rivale, si vendicherà di Adriana inviandole per la sua festa un mazzolino di violette cosparso di veleno che la condurrà in breve alla morte tra le braccia dell’amante
È la prima volta che l’ opera del compositore calabrese approda al Teatro Carlo Felice (12-13-14-15-16 febbraio) nell’interessante allestimento di Ivan Stefanutti, che ha collocato la storia ai tempi di Cilea anziché nel
La protagonista sarà il soprano Barbara Frittoli, una vera specialista del complesso ruolo che prevede anche parti recitate . Nel ruolo di Maurizio il pubblico genovese potrà finalmente riapprezzare il tenore argentino Marcelo Àlvarez che proprio al Carlo Felice iniziò la sua carriera internazionale. Sul podio Valerio Galli, giovane direttore emergente che darà vita ad una partitura colpevolmente trascurata
dai teatri italiani, nonostante la bellezza della musica e delle melodie, felice sintesi di afflato mediterraneo e raffinate nuance del miglior melodramma francese.