A distanza di 26 anni dalla sua tragica scomparsa, Kurt Cobain continua ad essere un idolo di tre generazioni. Scopriamo il perché attraverso alcuni brani datati anni 80.
Quando quell’ 8 aprile del 1994 Gary Smith, operaio incaricato di installare le luci di emergenza nella tenuta di Lake Washington Boulevard rinviene il corpo senza vita di Kurt Cobain, vocalist dei Nirvana, nessuno può immaginare che sia quel disgraziato operaio che il nome dei Nirvana diverrà leggenda.
Kurt aveva deciso di farla finita con la vita, si era sdraiato per terra, fumando una sigaretta e poi si era piazzato la doppietta sul petto, sparandosi a bruciapelo. Il corpo fu rinvenuto solo tre giorni dopo, coricato di fianco, simile ad una moderna Pietà. “Il loro grunge ed il loro modo di essere storia musicale hanno dipinto per cinque anni la purezza e l’ infelicità in un arco di soli cinque anni, sufficienti comunque a cambiare per sempre il mondo” scrissero i tabloid in quel già lontano eppure vicino 1994. La purezza di un gruppo si vedeva da tante piccole cose messe insieme come un collage in altrettante famose canzoni dei Nirvana. Nel 1989 esce il primo album, Bleach, proprio datato giugno di 31 anni fa e divenuto emblema poiché in grado di misurare il crescente senso di claustrofobia che Kurt Cobain nutre nei confronti del suo paese natale Aberdeen, non lontano da Washington.