Un viaggio olfattivo dentro la vita e la morte
Un romanzo pervaso di aromi, di solitudini, di follia; un connubio tra realismo e fantasia.
Definito uno scritto geniale da tanta parte della critica, sicuramente lo è, in particolare nella creazione del protagonista, un reietto della società, un essere che non emana odore umano e non sembra avere sentimenti.
Ciò che colpisce di Jean Baptiste è la sua incomunicabilità col mondo, un’unica passione-malattia per i profumi e quell’aura di tristezza.
Un personaggio cupo, decadente, con tutte le caratteristiche giuste per essere odiato dal lettore nel momento in cui le sue idee strampalate portano ad azioni turpi; invece tra le mille sfumature psicologiche create dalla penna dell’autore, fa capolino la malinconia e la vicinanza a questo giovane, la comprensione per il percorso di vita subito che è sfociato in un qualcosa di anomalo e cattivo.