Il Vento caldo dell’ estate, una delle più grandi canzoni firmate da Franco Battiato per Alice. “Quando la pace non arriva in te, subentra immancabile il senso della sconfitta” ricorda la cantante. “È qualcosa che sentiamo dentro anche ai giorni nostri”
Fu un brano rivoluzionario nel suo genere e nella sua genesi. Costruito da un team che vi lavorò dietro metodicamente, concatenazione di più idee : così nacque “Il vento caldo dell’ estate”, un capolavoro del genio di Franco Battiato portato al successo da Alice esattamente 40 anni or sono, nel maggio 1980.Eventi Spettacolo ha domandato all’ artista forlivese come venne creato quello che la stessa Carla Bissi definisce “un quadro di valore introspettivo non comune. Così come l’ intero album Capo Nord, che faceva seguito a La mia poca grande età e” Cosa resta… Un fiore”, si può parlare di lenta ma progressiva trasformazione, che andava di pari passo con la nuova concezione del mio personaggio, più lanciato verso la precursione dei tempi.Alice aveva preso prepotente il posto di Carla Bissi: la si poteva vedere creatura ambigua, in realtà era sempre alquanto realistica ma “rinnovata”. Nel look, nel timbro, nella sonorità “.
Come si fanno a precorrere i tempi?“Entrando in sintonia con gli stessi. Il vento caldo dell’ estate é una storia d’ amore che è attesa, nel testo e nella struttura, nella sonorità e nel suo fremere. Il precorrere i tempi lo si deve al messaggio che la canzone diffonde : l’ attesa é ossessione, pensate a “e più eri lontano e più giuravi che il tuo mondo ero”, alle promesse che celavano le bugie “con il lui sincero per gli scherzi del caldo” e il grido di angoscia : non eri solo, un’ abitudine”. Ma dietro l’attesa cosa c’è? La speranza che anela alla pace, se questa però non arriva subentra quel senso di sconfitta, perché tutto riconduce alla vita quotidiana. La fine”.In che particolare si colse la genialità di Franco Battiato?“Facendo di questo brano un magnifico quadro teatrale. La vita quotidiana che sfocia nell’amore soffocato dal caldo, le debolezze dell’ animo umano che dapprima non escono. Le pietose menzogne capaci di vestire le crude verità che non appena affiorate fanno molto più male. L’ apocalisse dei sentimenti, pensare che Franco Battiato e Giusto Pio mi vedevano come una Donna sull’ orlo di una crisi di nervi: completarono la visione il basso in ottava e quella mancanza di batteria, ipnotico pulsare di un cuore che era stato colpito e si ribellava. Il riff del sintetizzatore, inno alla fine che è libertà “.Pop innovativo, tocco classico affidato a Giusto Pio e gran cerimoniere Francesco Messina (il compagno di Alice nella vita) che costruì la copertina ieratica del disco.”
Fu il lancio di una nuova creatura, la Alice dream pop con venature tecnicizzate. Una creatura ermafrodita carica di potenza quasi mistica. Ricordo quando eseguii la canzone davanti a Franco Battiato, il commento sintetico : un alieno sceso in terra. Ero in estasi. Il brano era perfetto con la produzione di Angelo Carrara, uno spaccato del presente, diametralmente opposto alle precedenti uscite, con la veduta squadernata sul domani. Il disco è molto attuale anche se pensiamo a quel che stiamo vivendo e che abbiamo vissuto in questi mesi : la vita vuole uscire fuori da questo letargo, stanca di promesse e lontananza. La speranza che anela alla pace, alla gioia “.Alice come ha vissuto questo periodo di costrizione?“Perché parlare di costrizione? Se non si può nutrire il corpo, si nutre l’anima. Nutrimento dell’anima sono le letture, le meditazioni, la poesia. Dentro me vi è tutto questo, in più il mio adorato pianoforte. Ogni nota che ho suonato è stato uno sguardo rivolto al mondo, vicino e lontano. Ora pian piano si ricomincia, con fermezza e pazienza “.
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