
Ennesimo sgarbo delle giacchette nere alla squadra del Presidente Vacca.
Le partite è bellissimo perderle sul campo. Non è uno sfottò, ma una sacrosanta verità, chi si approccia ad una tenzone, qualunque essa sia, ha la voglia di uscirne vincitore, la voglia di combattere per ottenere il massimo risultato, sapendo che dall’altra parte l’avversario ha le stesse volontà e le stesse voglie. Non si richiederebbe altro che un imparziale giudice di campo che a disposizione dello sport più bello del mondo, prenda decisioni senza mostrare acredine per nessuna delle due contendenti.
Ieri alle 16.00, con almeno 35° a Cornigliano, la federazione ha deciso di far giocare il match tra Genova Calcio e Montespaccato Roma due squadre che sono arrivate con regolamenti diversi allo scontro che le poteva portare in Semifinale Nazionale. Perchè due regolamenti diversi? Perchè qualche fenomeno della federazione ha deciso che l’accesso a questa fase, così importante del campionato potesse essere gestita , nei regolamenti, dalle rispettive regioni, ergo nel Lazio la squalifica scatta ogni 5 cartellini gialli, in Liguria, dove siamo noti masochisti, ogni due. In più il Montespaccato fa giocare nelle prime due partite il giocatore Marinucci Lorenzo che risultava squalificato, ma il reclamo arriva solo alla seconda giornata e quindi perde 0-3 a tavolino solo una partita su 2.
La chicca finale è l’arbitraggio di ieri, fluido fino all’80’, momento in cui un giocatore di colore del Montespaccato si tuffa in malomodo, anche, in area, l’uomo col fischietto “sciguela” immediatamente indicando il rigore, sembrava non aspettasse altro. Il capitano dei laziali segna.
Questo è l’ultimo dei dispetti che una squadra arbitrale assolutamente non all’altezza ha riservato alla Genova Calcio, la ciliegina sulla torta di cui nessuno parlava ma di cui molti temevano. E come la morte vestito di giallo ma con l’anima nera è arrivato anche l’ultimo dei castigatori.
Lascia un commento