
Goliardica – Bogliasco 1-0
Goliardica: Mosetti, Scarantino, Beninati, Bisio (61′ Rissolio; 86′ Marella), Nardo, Olanda, Owusu Ansah, De
Mattei, Raiola, De Vecchi (78′ Ciajolo), Durand (70′ Monticone)
marcatori:
50′ Raiola (Rig.)
Bogliasco: Valenti, Altamore, Orecchia, Origlia (48′ Rattini), Maresca, Weintraub, Del Vecchio, Cappelletti,
Jara (61′ Taricco), Moschillo (70′ Etienne), Cortese (83′ Rizzardi)

Due massime latine racchiudono il senso più intrinseco di questa partita , la prima di Sallustio recita così “Faber est suae quisque fortunae” che significa che ciascuno è artefice del proprio destino, risponde “Macte nova virtute, puer, sic itur ad astra” Virgilio, che da grande accompagnatore di anime sprona”Coraggio, fanciullo, è così che si arriva alle stelle”. Vince la Goliardica con merito, un match che avrebbe dovuto chiudere più volte andando al tiro più spesso, sia con attaccanti che con i centrocampisti, ma la squadra di mr. Di Somma si specchia nella tecnica sopraffina di alcuni suoi elementi dimenticandosi di concretizzare e cercando, puerilmente, di entrare con la palla in porta, dimenticandosi che concludere dalla media distanza non è assolutamente peccato.
Troppo spesso elementi come Olanda e Owusu hanno rinunciato alla conclusione cercando giocate difficili nello stretto. un vero peccato perchè in allenamento dimostrano di avere la soluzione del tiro dalla medio-lunga distanza nel loro DNA calcistico. Ora “Virgilio” Di Somma ha ragione a dire che se non si chiudono le partite poi succede come nelle prime due di quest’anno dove sempre in vantaggio, i blaugrana, sono stati rimontati e delle vittorie sono diventate delle divisioni della posta. il rischio con una squadra come il Bogliasco c’è sempre perche mr. Guido Poggi, sa motivare i suoi ragazzi e d organizza molto bene tutte le situazioni, per esempio le palle inattive, quindi concretizzare il grande lavoro svolto deve essere una priorità, per non rimanere delusi al 90′. Per la cronaca è finita 1-0, gol su rigore, trasformazione di Raiola, 33 anni e non sentirli, sempre lì a battersi come un leone.

Parla bomber Raiola:
Intervista a mr. Di Somma
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