Un borgo dove magia e natura giocano tra loro
Per la CNN, Calcata è uno dei posti che bisogna visitare assolutamente, quando si viene in Italia. Per il Guardian è una delle 10 mete più belle della penisola. Per il New York Times è un luogo “stupefacente”. Pochi anni fa il National Geographic ha girato un documentario in cui racconta il mistero della reliquia più imbarazzante della storia cristiana, custodita qui.
La leggenda narra che dopo la circoncisione di Gesù avvenuta nella Grotta della Natività, la Madonna porto con sé il Santo Prepuzio nella fuga in Egitto, consegnandolo poi a Maria Maddalena. Per anni non si seppe più nulla del lembo di pelle: ricomparve nelle mani di Carlo Magno, l’imperatore disse che gli era stato consegnato da un angelo. Ma dopo varie vicissitudini e il Sacco di Roma, il Santo Prepuzio finì poi a Calcata.
Calcata non è solo uno dei tanti paesini della Tuscia viterbese, con 900 abitanti di cui solo un centinaio nel borgo antico. È lontana da ogni cosa, circondata dal bosco ma raggiungibile dalla vicinissima Roma, con la Cassia Veientana o la Flaminia. Scarpe comode e intenzione di camminare devono far parte del kit di per esplorare il borgo, inaccessibile alle auto. Perché è bello scendere a valle nel bosco, seguire il greto del fiume Treja e imbattersi in fauna e flora protetta. Ma è intorno al borgo che ruota come e si dispiega come un filo il suggestivo segreto di un paesino che crea dipendenza e cattura i più sensibili come un ragno nella sua tela, dove, invece di essere divorati, ci si dondola in un’indolenza beata alternata una creatività altamente euforica. Qui, la notte d’estate, può succedere che un rapace notturno curioso si posi sul davanzale della tua finestra per spiarti. Sensazioni ed azioni che solo la natura riesce a regalare.
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