Lo sport epicentro di forti emozioni
Abbiamo aspettato circa 5 ore, ieri, mercoledì 3 luglio 2024, poi verso le 19,30 si sono palesati sul centrale di Wimbledon col tetto chiuso per “l’atipica” pioggia londinese, due ragazzi italiani, due amici, due colleghi che amano ciò che fanno, due tennisti in terra d’Albione, pronti ad iniziare una sfida fratricida che comunque fosse finita, avrebbe, ed ha la lasciato l’amaro in bocca agli amanti non solo del tennis, ma di tutto lo sport. Il primo numero uno al mondo da qualche tempo, nativo di San Candido, dal nome e dalla pronuncia poco italiana, esempio di come si diventa campioni col talento, ma soprattutto con la grande forza di sacrificio, rosso di capelli, con il viso da studente applicato è Jannik Sinner. Bellissimo esempio per l’italica gioventù, per come ci si deve impegnare e responsabilizzare nella vita, soprattutto quando si diventa campioni. Il secondo, un ragazzone romano dal viso da bel tenebroso e dal fisico da spaccalegna, perseguitato dalla sfortuna che ha imperversato su di lui costringendolo ai box per quasi un anno intero. Una beffa atroce per lui retrocedere dal 58° a minimo l’81° posto, dopo essere uscito dal centrale di Wimbledon, che lo ha omaggiato da una vera e propria standing ovation, pienamente meritata dopo un’ottima prova impreziosita da ben 28 aces. Matteo non è meno d’esempio del suo amico rosso carota, per la perseveranza e la resilienza dimostrate nel voler risalire una china impervia come quella della classifica ATP. perchè, diciamocelo chiaro, il livello da lui dimostrato ieri sull’erba britannica è sicuramente da primi 15 del mondo.