Si spegne a Madrid il babbo di Don Quijote de la Mancha
Accadde oggi, il 23 Aprile 1616 che Miguel de Cervantes Saavedra lasciò questo mondo in quel di Madrid. Scrittore molto vicino al popolo visse e scrisse nel periodo rinascimentale a cavallo del Barocco, ebbe un’importanza così profonda e radicata che lo spagnolo che venne definito: La lingua di Cervantes ed a lui è stato dedicato l’Istituo di Lingua e Cultura spagnola. Il suo capolavoro letterario, El ingenioso Hidalgo don Quijote de la Mancha, narra, mescolando il genere picaresco con quello epico-cavalleresco, la storia di un uomo appassionato di poemi e romanzi cavallereschi. proprio le letture che appassionano il protagnista, lo portano a trasfigurare la realtà trasformandola in affresco cavalleresco. Trasformerà una contadina, sua vicina di casa, in una nobile dama a cui dedicare le proprie imprese,
«Lucidate le armi, fatta del morione una celata, dato il nome al ronzino e confermato il proprio, si persuase che non gli mancava altro se non una dama di cui dichiararsi innamorato. Un cavaliere errante senza amore è come un albero spoglio di fronde e privo di frutti, è come un corpo senz’anima, andava dicendo a sé stesso» , affronterà mulini a vento credendoli giganti dalle braccia roteanti e burattini scambiandoli per demoni.
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