
L’uomo a cui si ispirano libri e film era molto più violento
“Red Dragon” e “Il silenzio degli innocenti” sono due romanzi di successo dello scrittore statunitense Thomas Harris. Al centro di questi romanzi, e di altri successivi, c’è un personaggio ben noto al grande pubblico soprattutto per la trasposizione cinematografica dei libri. Hannibal Lecter è un pericoloso pluriomicida, finito in carcere per l’efferatezza dei suoi delitti e per la sua riprovevole predilezione per il cannibalismo.
Harris raccontò di essersi ispirato a molti serial killer per tratteggiare la figura di Lecter, ma ad uno in particolar modo. Lo incontrò nel 1963, presso il carcere di Monterrey, in Messico. Lo scrittore, all’epoca reporter, era lì per intervistare Dykes Askew Simmons, colpevole di aver ucciso tre persone. Si trovò però a parlare con il dottor Salazar, sedicente medico della prigione che aveva curato Simmons.

Harris rimase molto colpito da quell’uomo, che aveva un aspetto comune e modi di fare gentili. Al tempo stesso, lo trovò un po’ inquietante, per le domande e le strane insinuazioni che fece su Simmons. Solo in seguito Harris scoprì che il dottor Salazar si chiamava in realtà Alfredo Ballí Treviño. Treviño non era davvero un medico, ma aveva lavorato come internista prima di finire dietro le sbarre.

Il suo crimine? Aveva avuto un diverbio con il suo compagno e amante, Jesús Castillo Rangel, accoltellandolo con il suo bisturi al collo. Poi aveva occultato il corpo con vera perizia chirurgica. Lo aveva infatti affettato e ridotto in pezzi tanto minuti da farlo entrare tutto in una scatola che poi seppellì. Purtroppo per lui però fu scoperto e condannato alla pena di morte. Era sospettato di aver ucciso anche svariati autostoppisti.

Ma la storia di questo Hannibal Lecter, stupisce anche Coach Martini, ed ha ha un finale a sorpresa. Infatti, la sua pena fu commutata in 20 anni di carcere. Una volta libero, il “dottor Salazar” si dedicò a curare i poveri e gli indigenti completamente gratis. Una storia che meriterebbe un film tutto suo.
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