L’amore per l’incantevole Venezia genera un capolavoro
I Pendragon sono figli della morte apparente del progressive che tra gli anni ’60/’70 arricchì la conoscenza musicale di una moltitudine di persone e tra i gruppi di riferimento della nuova ondata “new prog” che prese coraggio agli inizi degli anni ’80. Consolidarono la propria posizione privilegiata cavalcando l’onda del tempo anche nel decennio successivo fabbricando dischi di buona qualità come The World e The Window of Life, ma soprattutto The Masquerade Overture (quinto lavoro della band inglese uscito nel 1996), cercando anche di sopravvivere con fatica alle nuove mode. Stavolta i Pendragon si sono superati davvero e lo hanno fatto con un monumento musicale che enfatizza non solo l’introspezione dei testi ma anche delle composizioni, nelle quali chitarre e tastiere giocano un ruolo dominante, riprendendo anche il filone lasciato in eredità dai Genesis e dai Pink Floyd senza creare scandalo. Il sound della band sembra far viaggiare pur restando fermi.