Dischi sinonimi di perfezione, il capolavoro di Neil Young: Harvest
Un capolavoro inarrivabile. Questo è Harvest, l’apice compositivo ed espressivo di quel piccolo grande genio canadese che risponde al nome di Neil Young che la pubblicò il 1° febbraio 1972, Una copertina semplice ed assolutamente d’impatto contrasta con la grande complessità di sonorità presenti in questo LP, composto da dieci brani uno più bello dell’altro. Trascinato da un singolo di una bellezza debilitante, Heart of Gold, l’album non faticò certo a raggiungere in breve tempo le vette delle charts internazionali; accompagnato da musicisti dalle grandi capacità, in grado di fondere sonorità country/folk con il pop rock, Young propone un album maturo, che suona dolce e malinconico ma è interpretato con un’intensità pazzesca. Le registrazioni durarono parecchio tempo e vi furono non poche complicazioni, a causa di un grave problema alla colonna vertebrale che costrinse il cantautore canadese a registrare Harvest vestendo un busto ortopedico. I pezzi con strumentazione elettrica vennero inoltre registrati in un vecchio fienile adibito a studio di registrazione, fattore che comportò una sporcizia di fondo al sound che non dispiacque a Young, e di certo non dispiacque neanche ai fan, viste le otto milioni di copie vendute di questo capolavoro.