Promozione Ligure, Girone B, Goliardica – Bogliasco
Tutti, compresi arbitro e cronista, si sono stropicciati gli occhi leggendo la distinta di gioco della Goliardica, numero 14 Bonadies, 15 Sighieri, 16 Mura, ma chi c’è in campo allora? Quanto è forte questa squadra se si permette una panchina così? Poi sempre dalla distinta si scopre che la squadra di patron Saracco si presenta alla delicata sfida con il redivivo Bogliasco con ben cinque fuoriquota, tre 2001, e due ’99. Coraggio? Voglia di stupire? O chiaro messaggio alla squadra che non ci sono intoccabili e se i giovani meritano vanno in campo loro? E se invece Mr. D’Asaro fosse alla ricerca, come un novello Tommaso Moro della sua isola perfetta? L’Utopia, la sua ricerca, la voglia di perfezione, non arriva da una soluzione programmatica, ma dalla ricerca, dal confronto, dall’analisi di una situazione e della ricerca della soluzione attraverso le conoscenze, proprie, ed altrui. In effetti i primi quindici minuti della gara sembrano dedicati allo studio della solidità avversaria, dove si vede giocare la squadra di casa con qualche pallone lungo di troppo, poi al minuto 19 De Martini Luca entra in area e conquista il fondo, palla in mezzo per Gatto, che forse sbaglia il primo stop, ma, pronto, guizza in aria a ritrovar palla segnando uno spettacolare gol in rovesciata. Il Bogliasco accusa il colpo, la sua occasione di far male ai padroni di casa ce l’aveva avuta al 13’ capitan Maghamifer che si è ritrovato sul piattone un buona palla proveniente da corner, da pochi metri spedisce alto. La mazzata per la squadra di Mr. Poggi è arrivata al 37’, quando un filtrante per innescare il sempre volitivo Siciliano, è stato incocciato dal piede di Allocco che alza la palla lobbando, involontariamente, Valenti e siglando un drammatico “autogollonzo”. La Goliardica spinge alla ricerca della perfezione, e trova con un gioco estremamente essenziale e gradevole, la sua isola di Utopia. Tommaso Moro batte Bennato con l’Isola che c’è.