Coach Martini on Air

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Buen Viaje, Diego

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Lascia questa terra il numero 10, dopo aver fatto innamorare milioni di tifosi

Sono alcune decine di minuti che la notizia è rimbalzata dagli organi di stampa a tutto il mondo sportivo, Diego Armando Maradona ha interrotto la sua corsa, si è fermato di colpo il suo cuore maltrattato, e cominciato il lunghissimo viaggio del ricordo, quello che è nel cuore di tutti noi. Non interessa se lo ritenessi il più forte di sempre, anche perchè quando si parla di eccellenza bisogna poi integrarla in un contesto di tempo, di stili di gioco, di veklocità del gioco stesso. Quello in cui è stato, sicuramente, il numero uno, pardon 10, è l’amore che è riuscito a suscitare in tutti quelli che si sono accostati al calcio ammirandolo. E’ stato definito un aquilone cosmico, fantastiche parole di un giornalista, Victor Hugo Morales, il commentatore calcistico più famoso del Sud America, che immortalò il gol del secolo di Maradona con una telecronaca diventata leggenda. Continua a leggere..

Coppa Italia Eccellenza: la finale

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Albenga e Sestri Levante si affrontano sul campo neutro di Genova, alla Sciorba

Albenga: Bambino, Balleri, Anselmo, Brondi, Gargiulo, Molinari, De Simone, Figone (88′ Ruffo), Marquez (46′ Metalla), Castagna, Di Salvatore. All. Solari.

Sestri Levante: Rollandi, Puricelli, Buffo, Pane, Del Nero, Selvatico, Cuneo, Panepinto, Croci (86′ Iurato), Capo (46′ Bergamino), Cirrincione (62′ Chella). All. Andreozzi.

ARBITRO: Noce di Genova

Alle 13,15 i due pullmann che portano i giocatori al campo sono già parcheggiati nellla loro area riservata, ma la prima ad arrivare sul campo è la quaterna arbitrale in largo anticipo. Sfilano i giocatori verso gli spogliatoi, sono ragazzi, ma il loro volto è visibilmente segnato dalla tensione, dalla concentrazione che una finale richiede. I visi sono tirati, anche durante il riscaldamento la tensione è quella tipica degli appuntamenti importanti. Al cospetto di circa 500 spettatori è il Sestri Levante che tocca il primo pallone, partono forte i levantini, già al 2’ Selvatico da fuori area colpisce di testa, è il palo che gli leva la gioia del gol. Se i numeri nel calcio valgono qualcosa le due squadre si affrontano con un 4-4-2 ingauno, ed un 5-3-2 corsaro. Arriva l’8’ e i rossoblù si guadagnano una punizione dal limite in posizione centrale, è ancora Selvatico che vuole far male all’Albenga, gran tiro e super risposta di Bambino in corner. Respira l’Albenga grazie a due corner, e prende le misure ad un Sestri che sembra aver finito il forcing iniziale. La partita ora naviga con le squadre che si studiano di più ma sono i corsari a impegnare uno strepitoso Bambino che nega il gol a Cuneo servito da Buffo dopo uno slalom tra avversari annichiliti dalla sua bravura. Al 43’ gli ingauni veramente pericolosi con un colpo di testa di Castagna lento ma preciso, Rollandi usa le unghie per deviare in corner. 44’ De Simone viene lanciato in verticale, entra in area e viene atterrato da Del Nero, rigore ed espulsione per il numero 5 rossoblù al secondo cartellino giallo. Dal Dischetto Di Salvatore spiazza il portiere è vantaggio bianconero. Nel secondo tempo la superiorità numerica degli uomini di Mr. Solari è fine a se stessa, non riesce a produrre pericoli per il team di coach Ruvo. Al 66’ arriva il pareggio su una palla inattiva dove la difesa perde Puricelli, imbeccato sa Selvatico sul primo palo, colpo di testa , ed è 1-1.  Ci riprova l’Albenga a riagguantare la vittoria, ma il Sestri è veramente coriaceo, così, succede che all’84’ una palla innocua, giocata da centrocampo in verticale a scavalcare la difesa ingauna, verso un Croci in evidente fuorigioco, venga toccata da un difensore bianconero cercando l’appoggio al portiere, Croci è lì,e di piatto appoggia sul secondo palo, Bambino non ci può arrivare. La festa è rossoblù, l’Albenga ci ha provato, onore ai vinti. Continua a leggere..

Secolo XIX Coppa Liguria 16/09/2019

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Coppa Liguria Prima Categoria – Pro Pontedecimo – Cella

Nelle favole le principesse sono belle, intelligenti e buone, ma nel football a volte la bellezza non basta, anzi a volte non è proprio necessaria e con un filo di cattiveria si riesce ad ottenere quanto serve. La favola del Cella inizia la settimana scorsa, quando scalando il castello Sampierdarenese, si mette nella condizione ideale per approdare alla qualificazione del girone G della coppa Liguria di prima categoria. Davanti ai gialloblù di “Sampedenna” i granata Ponte X, squadra che si mostra organizzata, manovriera, e con grande voglia di centrare, anch’essa, una qualificazione tanto inattesa, quanto a portata di mano. Menano le danze gli undici granata con un gioco semplice ed efficace, il Cella sembra soffrire la giornata caldissima, anche se al 19′ Stumpo si allarga sulla destra in area e crossa sul secondo palo, la palla scende verso la porta dei padroni di casa, ma Pelizza, reattivo, smanaccia, la palla arriva a Laurino che da pochi passi colpisce il palo. Continuano a giocare i granata, che al 26′ vanno in vantaggio mettendo Barabino nella condizione di battere a rete incrociando sul secondo palo, rasoiata precisa, e gol. Pro Pontedecimo meritatamente in vantaggio. Al 42′ la difesa dei sampierdarenesi rischia una frittatona passando la palla indietro a Tilotta, mettendolo in difficoltà, stop di coscia, collo destro a rinviare, ma nel frattempo Bui ha accorciato andando ad impattare il pallone con la suola, la sfera finisce a 30 centimetri dal palo. Il secondo tempo vede i granata abbassare il baricentro, il Cella prende campo e cerca di arrivare al pareggio con voglia. Le idee sono leggermente confuse e in tribuna si bisbiglia che solo una giocata personale può riportare il risultato in parità. La giocata la fanno i due difensori centrali del Pro Pontedecimo, che lasciano filtrare un pallone proveniente da rimessa laterale, Stumpo è lì, sinistro assassino ed è 1-1. Cella avanti col vento in Coppa, Pro Pontedecimo ricca della consapevolezza di aver trovato un gioco per affrontare il campionato. Continua a leggere..

Il derby di Edimburgo che nessuno vide

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Nel 1940 un radiocronista di BBC fu costretto a inventarsi la cronaca di una partita di calcio per non far sapere ai tedeschi che in città c’era la nebbia

Domenica 3 gennaio, si è giocata per la diciannovesima giornata della Scottish Championship (la serie B scozzese di calcio) il cosiddetto “New Year’s Day Edinburgh Derby”, cioè l’incontro fra le due squadre di calcio di Edimburgo, l’Hibernian Football Club e l’Heart of Midlothian. Il “derby di Capodanno” si chiama così perché tradizionalmente si gioca il primo o il secondo giorno dell’anno, o comunque il fine settimana successivo più vicino a quella data. La rivalità fra gli Hibs, nome informale degli Hibernian, e gli Heart è molto forte e l’incontro è molto atteso. Il giornalista John Mc Burnie ha raccontato sul giornale scozzese Scotsman un episodio curioso legato a un derby di Edimburgo giocato il 1 gennaio 1940, nel quale vinsero gli Hearts e furono segnati 11 gol. Quasi nessuno però vide la partita, nemmeno Bob Kingsley, il corrispondente della BBC che stava facendo la radiocronaca. Continua a leggere..