Jonas Vingegaard, il nuovo cannibale del ciclismo moderno
La foto è di ieri, quando Jonas il solitario danese, poco simpatico alle masse, schiaccia all’arrivo, il più estroverso Pogacar, sotto 1’38” di distacco dopo la crono, che quasi sicuramente decide, il tour. Ma è oggi che il biondo danese ha messo l’ipoteca finale su un tour di tre settimane nella tappa Saint Gervais Mont Blanc-Courchevel (166 km), ha definitivamente reso nota a tutti gli appassionati, la sua indole di cannibalismo, degna di un Eddy Merckx, campione a cui facevo rivivere corse storiche con le “grette”, e dove si realizzava il sogno di un bambino, che era quello di vedere Felice Gimondi vincente, perchè, troppe volte il belga in una tv ancora in bianconero, aveva dominato nelle classiche, nel tour, nel giro e in tante corse a tappe. Oggi Jonas Vingegaard ha annusato l’odore del sangue del suo rivale, che ha comunicato alla sua squadra di “essere morto”, di non averne più, ha lasciato sul posto il fortissimo sloveno Tadej Pogacar, ed ha macinato chilometri mangiandosi letteralmente la strada, spesso in salita.