
Il nuovo Air Force One fila che è un piacere
Strano mondo quello dell’aviazione. Negli anni ’70 per andare da Londra a New York ci volevano tre ore, oggi invece ne occorrono otto. Il merito era degli aerei supersonici, anzi dell’unico aereo commerciale occidentale che superava il muro del suono, il Concorde (in Russia c’era il Tupolev Tu-144, soprannominato Concordski). È stato ritirato nel 2003 (il russo nel 1998) e da allora si è tornati indietro a livello tecnologico. Ora però gli Stati Uniti pensano a nuovo un balzo in avanti: l’Air Force One supersonico.

Aereo presidenziale per eccellenza, l’Air Force One è il velivolo a disposizione del presidente degli Stati Uniti d’America e del suo entourage. È un’icona dell’aeronautica mondiale, visto in decine di fotografie e film di cui uno a lui dedicato (Air Force One del 1997 con Harrison Ford, Gary Oldman e Glenn Close). La nuova versione supersonica viene da Exosonic, una startup che si è aggiudicata un contratto con il Presidential and Executive Airlift Directorate che sovrintende ai velivoli presidenziali Usa.

I doppi motori dell’Air Force One supersonico dovrebbero garantire una velocità massima di Mach 1.8, circa il doppio degli attuali velivoli commerciali. Si parla di circa 2.200 km/h ma la vera novità è il «low boom». Grazie a una fusoliera più allungata e a numerosi accorgimenti di design, il concept di Exosonic attenua la rumorosità del boato sonico tipica di questi velivoli quando sorvolano tratti di terra e soprattutto centri abitati. Così, insomma, si elimina il principale limite dei voli supersonici che li costringeva ai soli sorvoli marini. La versione commerciale dell’aereo di Exosonic conta 70 posti ma per l’Air Force One gli interni sono stati rivisti radicalmente. I posti sono solamente 31 con una cabina principale per 20 persone più due suite per lavorare e riposarsi. Connessioni video e Internet sicure sono sempre garantite, le poltrone sono ovviamente da business class e ovunque spuntano materiali di pregio come pelle, quercia e quarzo.

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