Il castello di Titangel, in Britannia
La recente scoperta delle rovine di Tintagel ha destato stupore in tutto il mondo, poiché le mura di un antico castello sono state rinvenute proprio nel punto esatto in cui, secondo la leggenda, sarebbe nato re Artù.
Il castello di Tintagel è situato nella penisola di Tintagel, connessa alla costa della Cornovaglia da una sottile striscia di terra. Fu una fortezza importante nel corso della dominazione romana in Britannia, ma il motivo per cui è famoso anche ai nostri giorni ha a che fare con la nascita di re Artù: si dice infatti che fu proprio tra queste mura che il leggendario re venne concepito.
Di certo nell’epoca in cui si collocano le gesta dei cavalieri di re Artù, ovvero gli anni della conquista romana, questo castello era abitato, in quanto sono stati ritrovati artefatti risalenti a questo periodo: oggetti di lusso, frammenti di vetro lavorato, anfore romane dov’erano conservati prezioso vino e olio d’oliva provenienti dal Mediterraneo. Le fonti affermano che questo palazzo appartenesse ai reali di un antico regno britannico chiamato Dumnonia, che aveva il suo centro nell’attuale Devon e includeva parti della Cornovaglia e del Somerset.
Nel corso del XII secolo, lo scrittore Geoffrey di Monmouth scrisse l’Historia Regum Britanniae (La storia dei Re di Britannia), una cronaca pseudostorica che racconta le origini della Britannia. Uno dei personaggi principali era Artù, che secondo Geoffrey venne concepito proprio a Tintagel. Probabilmente l’autore aveva presente l’aura di antichità e mistero che aleggiava intorno al castello appartenuto un tempo a una dinastia dimenticata, quindi lo utilizzò come sito per ambientare il suo racconto.
Secondo la leggenda, il re Uther Pendragon s’innamorò perdutamente di Igraine, moglie di Gorlois, duca di Cornovaglia, che risiedeva proprio a Tintagel. Grazie alla magia di Merlino, Uther assunse le sembianze di Gorlois e poté così introdursi nella fortezza, ma specialmente nelle stanze della regina. Fu in questo modo, grazie alla magia e all’inganno, che il re di Camelot venne al mondo.
Nel 1230, Richard, il primo Earl di Cornovaglia, figlio di re Giovanni d’Inghilterra e fratello di Enrico III, decise di ricostruire una fortezza nella penisola di Tintagel. Secondo alcuni, tale castello venne eretto solo per collegare la propria casata alle leggende arturiane, e non aveva alcuno scopo militare. Forse era proprio così, perché nel corso degli anni il sito rimase pressoché disabitato. Cento anni dopo infatti, il tetto crollò senza che nessuno si occupasse di sistemarlo, e due secoli dopo del castello non restavano che rovine.
Ciò che si può vedere oggi sono proprio i resti del castello voluto da Richard. E’ rimasto nelle mani del ducato di Cornovaglia e può essere visitato. L’English Heritage, organizzazione che si occupa della cura del patrimonio culturale dell’Inghilterra, ha recentemente commissionato all’artista Peter Graham di scolpire nella roccia un rilievo raffigurante il volto di Merlino in quello che si dice sia il luogo esatto in cui Uther incontrò Igraine. La scultura ha creato un grosso dibattito: in molti la sostengono mentre altri ritengono che si tratti solo di un’idea per attirare il turismo.
Nonostante molti storici siano scettici sulla reale esistenza di un sovrano chiamato Artù, alcune delle fonti, come la Storia della Britannia del monaco Nennio, datata 850 d.C., ritrae Artù in una cornice più vicina alla realtà e alla storia. Secondo Nennio, Artù era un soldato che unì i Britanni nella lotta contro gli invasori Anglo-Sassoni intorno all’anno 500. Quando i romani abbandonarono la Britannia per occuparsi di altre questioni, lasciarono un territorio frammentato, dove molti regni si facevano guerra tra loro, permettendo così alla popolazione germanica degli Anglo-Sassoni di invaderla facilmente.
Dalle poche fonti storiografiche del periodo, sappiamo che il nemico all’inizio sembrava inarrestabile, ma nel 490 qualcosa cambiò: i Britanni riuscirono a organizzarsi e compiere una controffensiva che li ricacciò indietro. Questo improvviso cambio di strategia implica la presenza di un forte leader unificatore, del quale però non conosciamo nulla.
Andando alla ricerca del nome di questo carismatico condottiero, troviamo solo l’ipotesi di Nennio, che ci dice che si chiamava Artù, ma non ci fornisce molti altri dettagli sulla sua vita e sulla sua storia.
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