Sestri Levante come il girone dei dannati dantesco per le squadre con maglia verde
Prima di analizzare nel dettaglio l’Inferno è utile avere un quadro generale dell’intera Divina Commedia. Dante compone il suo poema partendo da un progetto coerente in cui ogni parte è in rapporto con l’altra, e tutto diventa quindi un tassello di un meraviglioso mosaico.
Dante impiega gran parte della sua vita nella stesura della Commedia.
Il quadro generale è il nuovo format dell’Eccellenza, 7 squadre per girone, confronti di sola andata, 6 partite a testa per arrivare tra le prime quattro ed approdare ai quarti dei play off. Il progetto coerente sono le chiacchiere, quelle dette prima dell’11 aprile, che vedevano la squadra di bambini prenderne una gragnuola da tutti, quei “poveri diavoli” che avrebbero falsato il campionato perché troppo il divario tra loro e le altre squadre. Poi la stesura, l’inizio del format, e dal profondo dell’inferno, quei “poveri, giovani diavoli” incominciano a ridacchiare, e Caronte che sente queste risa sommesse prova un piacere immenso a traghettare le anime verso l’Inferno-Tour, un evento turistico gettonatissimo nel post-lockdown.
La voragine in cui si trova l’Inferno della Divina Commedia non è un semplice fosso ma un intero mondo sotterraneo con una sua geografia precisa che Dante, canto dopo canto, descrive in modo dettagliato: si parte dalla Sestri opposta, quella ponentina, Caronte prende sotto braccio Schiazza e Zamana, e sussurra loro nelle orecchie, facendoli rabbrividire” Cari misters, le sentite queste risa sommesse? Ecco, state attenti perchè non vorrei aumentassero, i diavoli più poveri e giovani sono, reagiscono con tracotanza alle offese, non fateli arrabbiare, cercate di non innervosirli. Ed invece il dispettoso Akkari decide di irriderli ad inizio partita, la reazione è strepitosa, feroce, cattiva, travolgente, ed il ritorno dall’altra Sestri è lastricato di pianti e urla immani, dovute alla quaterna mefistofelica rifilata alla ignava squadra in bianco verde.